Le sanzioni per invio tardivo o mancata emissione della fattura elettronica

In caso di fattura elettronica inviata in ritardo o non emessa, sono previste sanzioni. Scopri i dettagli, le novità per il 2024 e il ravvedimento operoso.

Nella gestione della fatturazione elettronica della propria attività, è di fondamentale importanza rispettare i termini di emissione della fattura elettronica.

In caso di fatture elettroniche emesse in ritardo o non emesse, infatti, potresti incorrere in sanzioni di una certa rilevanza.

Dal 1° settembre 2024, a seguito della riforma delle sanzioni tributarie, le sanzioni hanno subìto modifiche.

Approfondiamo quali sono queste nuove sanzioni, come si differenziano da quelle precedentemente in vigore e alcuni esempi di applicazione.

Quali sono le sanzioni per invio tardivo o mancata emissione della fattura elettronica

In caso tardiva oppure omessa emissione della fattura il regime sanzionatorio previsto è regolato dall’art. 6 del D.lgs n. 471/1997.

La riforma delle sanzioni tributarie è andata a modificare quanto previsto dal decreto in questione, introducendo nuove soglie.

Nello specifico, le omissioni e irregolarità commesse dal 1° settembre 2024 in poi vengono sanzionate nel seguente modo:

  • fattura con invio tardivo, omessa oppure contenente errori: sanzione pari al 70% dell’imposta (IVA) relativa all’operazione, con un minimo di 300 euro;
  • omissione o errore non incide sulla corretta liquidazione dell’IVA: sanzione fissa compresa tra 250 e 2.000 euro;
  • violazione che riguarda un’operazione non esente, non imponibile, non soggetta a IVA o in regime di reverse charge (inversione contabile): sanzione pari al 5% dei corrispettivi non documentati, con un minimo di 300 euro. Se la violazione non ha impatto sulla determinazione del reddito, si applica la sanzione fissa da 250 a 2.000 euro;
  • violazione solo formale, che non incide sul fronte dell’IVA e del reddito: nessuna sanzione.

Le modifiche rispetto alla situazione precedente al 1° settembre riguardano:

  • la sanzione per invio tardivo o mancata emissione della fattura, oppure con errori, si riduce, passando dalla soglia compresa tra il 90 e il 180% dell’imposta al 70%. Cala anche l’importo minimo della sanzione, che da 500 diventa 300 euro;
  • la sanzione per irregolarità su operazioni esenti, non imponibili, in reverse charge (inversione contabile) o non soggette a IVA diminuisce, dalla soglia da 5% al 10% dei corrispettivi non documentati al valore fisso del 5%.

Entro quando inviare fattura elettronica?

  • Per evitare le sanzioni per invio tardivo od omessa fatturazione, è fondamentale tenere a mente i termini entro cui emettere fattura.
  • Una fattura elettronica si considera emessa all’atto della sua trasmissione elettronica al SdI (Sistema d’Interscambio). Questo rappresenta il momento di consegna o spedizione del documento al cessionario/committente (il cliente).
  • Detto ciò, i termini per emettere una fattura elettronica si differenziano a seconda della tipologia di fattura:
  • fattura immediata: entro 12 giorni dalla data di effettuazione dell’operazione;
  • fattura differita: entro il giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione
  • È importante ricordare che l’omessa fatturazione si ha anche quando una fattura viene emessa, ma scartata dal SdI. In tal caso, dovrai inviare di nuovo la fattura corretta entro 5 giorni dalla notifica di scarto, fermo restando la possibilità di sfruttare i 12 giorni per il regolare invio.

Ravvedimento operoso per l’invio tardivo della fattura elettronica

L’importo delle sanzioni da pagare in caso di invio tardivo o mancata emissione della fattura elettronica può essere ridotto tramite l’istituto del ravvedimento operoso.

Il ravvedimento, infatti, riduce le sanzioni in base alla tempestività con cui procedi a regolarizzare l’irregolarità o l’omissione.

Le riduzioni previste sono le seguenti:

  • 1/9: se la regolarizzazione avviene entro 90 giorni dalla data di omissione o dell’errore;
  • 1/8: se la regolarizzazione avviene entro il termine di presentazione della dichiarazione IVA relativa all’anno in cui è stata commessa la violazione;
  • 1/7: se la regolarizzazione avviene entro il termine di presentazione della dichiarazione IVA relativa all’anno successivo in cui è stata commessa la violazione;
  • 1/6: se la regolarizzazione avviene oltre il termine di presentazione della dichiarazione IVA relativa all’anno successivo in cui è stata commessa la violazione.

Infine, nel caso di più violazioni, sarà valido il principio del cumulo giuridico; quindi, le sanzioni si applicheranno una sola volta.

È importante emettere fattura elettronica nei termini stabiliti dalla legge e non incorrere nel caso di omessa fatturazione. Infatti, anche se ridotte in alcune soglie dall’ultima riforma, le sanzioni rimangono comunque importanti e possono assumere una certa rilevanza, soprattutto per le attività più piccole.

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